LINGUE CONOSCIUTE:
Italiano [madrelingua]
Inglese [grado di conoscenza Elementare]
TITOLI PROFESSIONALI:
Istruttore & Allenatore di nuoto F.I.N.
Guida Ambietale Escursionistica A.G.E.M./Ente Parco Monti Lattari
ZONE CONOSCIUTE:
Parco Regionale Dei Monti Lattari
MI PRESENTO: … a metà del secolo scorso, l’ultimo dei figli, a differenza del fratello maggiore, che nel solco della tradizione paterna s’era dedicato alla guardiania del monte Faito, e degli altri fratelli dediti all’allevamento brado di bovini, dissodò e rese coltivabile la parte più alta del bosco Santilli che aveva ereditato anni prima. Un bosco ceduo sull’acclivio che inizia dallo stabilimento “calce e cementi” di Pozzano baciato dal sole e aperto al mare, esteso per circa un ettaro che dopo le necessarie sistemazioni agrarie, di lì a poco avrebbe prodotto annualmente circa 160 quintali di pesche della varietà “pier 81”. Il novello frutteto non era servito da una strada rotabile, in agosto, momento della raccolta, guardando all’ingiù dalla parte più alta, il verde vivido delle foglie, il rosso dei frutti e l’azzurro del mare costituivano un colpo d’occhio di eccezionale bellezza. Colomba e Antonino, rispettivamente di 60 e 12 anni, si occupavano della raccolta; il lavoro iniziava al sorgere del sole e cessava quando tutto diventava buio. Le pesche venivano delicatamente poste all’ombra su un letto di fronde di felci e spruzzate con acqua fresca. Ora emergeva la più alta delle priorità, una problematica impellenza, la più indifferibile delle urgenze: entro dodici ore le pesche dovevano raggiungere il mercato di Castellamare. Giulia, la figlia del falegname di Massaquano mast’Antonio mus’stuorto, Rosinella a’traiona e altre donne agili e minute caricavano sulle spalle le grosse sporte di castagno rivestite di iuta ricolme dei rossi frutti e in poco più di dieci minuti percorrevano il ripido sentiero che terminava nel fondo Vignolelle a casa di Giovanni, punto di smaltimento della frutta… Questo breve brano tratto da “la vita e altre ordalie”, di A.G. è un flashback di una realtà lontana e dimenticata che evoca bei ricordi legati ad ud un’infanzia felice ma permeato da un velo di tristezza dal confronto delle condizioni di lavoro di allora con quelle attuali. L’ho scelto in quanto ben rappresenta le mie origini. In questi luoghi, in questi boschi, ho mosso letteralmente i miei primi passi. Sono stato testimone di cambiamenti epocali che avvenendo in una comunità circoscritta e fortemente caratterizzata mi sono giunti con nitidezza e si sono ben impressi nella memoria. Abito ancora la casa che mi vide bambino in prossimità dei monti che furono il laboratorio delle mie esperienze, che ora sono il deposito della mia memoria e lo scrigno da cui trarre insegnamento. Perché pur essendo i lattari piccole montagne non hanno niente da invidiare a quelle grandi. Ora che, volontariamente, ho lasciato il lavoro, trovo bello e appagante condividere le mie esperienze e soprattutto trasmettere la mia passione per questi luoghi a chiunque, secondo la propria possibilità voglia approcciarsi a qualsiasi tipo di escursione. Ah dimenticavo: l’ultimo dei figli è mio padre, Giulia è mia madre, Colomba e Giovanni sono miei zii..
Let me to introduce my self,…in the middle of the last century, the last of the children, unlike the older brother, who in the wake of the paternal tradition had dedicated himself to the guardianship of Mount Faito, and the other brothers dedicated to the wild breeding of cattle, tilled and made cultivable the highest part of the Santilli forest that he had inherited years before. A coppice on the slope that starts from the “lime and cement” plant in Pozzano kissed by the sun and open to the sea, extended for about one hectare which, after the necessary agricultural arrangements, would soon produce annually about 160 quintals of peaches from the “pier 81” variety. The new orchard was not served by a rolling road, in August, the moment of the harvest, looking down from the highest part, the vivid green of the leaves, the red of the fruits and the blue of the sea constituted a glance of exceptional beauty. Colomba and Antonino, aged 60 and 12 respectively, took care of the collection; the work began at sunrise and ceased when everything went dark. The peaches were gently placed in the shade on a bed of fern fronds and sprinkled with fresh water. Now the highest of priorities emerged, a problematic urgency, the most undeferrable of urgencies: within twelve hours the peaches had to reach the Castellamare market. Giulia, the daughter of the carpenter of Massaquano 2mast’Antonio mus’stuorto”, “Rosinella a’traiona” and other agile and small women loaded on their shoulders the large chestnut bags lined with jute full of red fruits and in little more than ten minutes they walked the steep path that ended in the “Vignolelle” fund at Giovanni’s house, fruit disposal point… This short excerpt from “life and other ordeals”, by A.G. it is a flashback to a distant and forgotten reality that evokes good memories linked to a happy childhood but permeated by a veil of sadness from the comparison of the working conditions of the time with the current ones. I chose it because it well represents my origins. In these places, in these woods, I literally took my first steps. I have witnessed epochal changes which, taking place in a circumscribed and strongly characterized community, have reached me clearly and are well impressed in my memory. I still live in the house that saw me as a child near the mountains that were the laboratory of my experiences, which are now the repository of my memory and the casket from which to learn. Because although the lattari are small mountains, they have nothing to envy to the big ones. Now that I have voluntarily left my job, I find it beautiful and rewarding to share my experiences and above all to transmit my passion for these places to anyone, according to their ability, who wants to approach any type of excursion. Oh I forgot: the last of the children is my father, Giulia is my mother, Colomba and Giovanni are my uncles